Italia Digitale e PMI: un sogno non più così lontano
Pochi giorni fa il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha confermato che entro giugno arriverà il pacchetto Digitalia: il sogno di un’Italia Digitale non sembra più poi così lontano. L’Italia delle Piccole e Medie imprese inoltre sembra essere sempre più conscia delle incredibili potenzialità dell’IT e di quanto importante sia investire. Sempre di più sono le imprese che decidono di affidarsi all’esperienza dei freelance, i veri esperti dell’economia digitale, che siano programmatori o web designer.
Il decreto legge Digitalia ha come finalità principale sostenere la digitalizzazione delle imprese del Paese, obbiettivo che si spera sarà raggiunto anche grazie alla nuova Task force per sostenere le start up all’avanguardia. Digitalizzazione dell’Italia e sostegno delle innovative giovani imprese attive nell’Hitech sono due temi strettamente relazionati l’uno all’altro. Infatti in Italia mentre il 4% del Pil è rappresentato dall’economia digitale, la percentuale di italiani online è del 50% contro la media europea del 68% e solo il 15% degli italiani utilizza l’ecommerce contro la media Ue del 43%. Insomma c’è un bel gap da colmare.
Un’altra recente iniziativa della quale vale la pena parlare è la decisione di Passera di procedere ad un’assegnazione onerosa delle frequenze televisive, attraverso un’asta. Cosa vuol dire? Vuol dire che dal 2015 potremo forse avere in Italia la banda larga 700, avendo quindi accesso a Internet ultraveloce. La questione banda larga è tutto tranne che sottovalutabile infatti la qualità della banda larga italiana sarebbe un freno per circa il 40% delle aziende italiane all’utilizzo della Nuvola, insomma sarebbe la cattiva qualità della banda larga in Italia uno dei maggiori freni al balzo in avanti nella gestione digitale di attività e servizi.
Con la crisi economica alle spalle (o quasi) è ora il momento di cogliere le opportunità sulle quali si ha avuto occasione di riflettere durante la crisi, se è vero che quando c’è una crisi l’unica cosa che si può fare è riflettere e pensare a cosa fare quando la crisi sarà passata. L’investimento nell’ IT in Italia purtroppo è ancora considerato ancora un costo più che un’opportunità da cogliere e sfruttare al meglio. Il punto di partenza per un’Italia Digitale sembrano essere le nostre Piccole e Medie imprese che grazie al loro spirito di innovazione e alla loro creatività sono sempre state il vero motore economico del Belpaese . Il Governo sembra aver sempre ignorato ciecamente l’altissimo valore delle nostro sistema di piccole imprese, continuando a puntare ad un’Italia di grandi imprese,ma oggi forse qualcosa è cambiato e tra il decreto Digitalia, la nuova Task force e la banda larga 700 sembra che si cominci lentamente a capire che il mancato investimento in IT vuol dire non crescere.
Mantenendo una visione lungimirante attenta ai trend del futuro riusciremo forse a colmare il gap tra l’Italia così com’è oggi e l’Italia Digitale che i giovani talentin dell’economia digitale vorrebbero e meriterebbero.
Giovanna Avino web writer della piattaforma di lavoro online twago